Tra i vari computer italiani prodotti in toscana, fra i quali abbiamo visto il General Processor Modello T e il Kyber Minus, ve n’è uno di cui sembra si sia persa ogni traccia…o quasi. Il computer in questione è l’ECO 1, prodotto dalla VDS (Video Display Systems) nel 1983 a Firenze.
Fortunatamente, il recupero di questo computer da parte di un amico collezionista ha permesso lo studio un po’ più approfondito di questa macchina, di cui tratteremo in questo articolo, corredato da alcune foto del suo esemplare.
L’ECO 1 doveva essere il primo di una serie di computer, tra cui rientravano anche l’ECO 2 e l’ECO 3.
L’ECO 1 è una macchina CP/M italiana molto robusta, composta da due mobili con una tastiera separata. Nel primo è presente il monitor a fosfori verdi, mentre nel secondo una coppia di drive da 8 pollici, da cui caricare il sistema operativo CP/M e i programmi.
Il processore utilizzato è lo Zilog Z80, presente anche nei successivi modelli ECO 2 / ECO 3.
La RAM a disposizione nell’elaboratore ECO1 era di 64KB, come molti altri CP/M dell’epoca, mentre nell’ECO3 era stata portata a 192KB espandibili a 384KB e in quest’ultimo poteva girare il sistema operativo MP/M, di fatto un CP/M multiutente, caricato da floppy da 5”25.
Ma restiamo all’ECO 1. Vediamo qui sotto la sua scheda madre:
La scheda madre del VDS ECO1 è piuttosto grande. E’ composta in buona parte da TTL, ma possiamo riconoscere lo Z80, nel case DIL40, e una EPROM etichettata “ECO1.1” con il firmware principale. In particolare questo serve ad effettuare la diagnostica iniziale (segnalando eventuali problemi) e a caricare il CP/M per poter di fatto usare il computer. Vi è anche un’altra EPROM sulla scheda madre, usata probabilmente come generatore di caratteri. In basso a destra potete vedere 8 chip in formato DIL16 posti incolonnati: sono gli 8 chip della RAM, da 64Kbit x 8 bit, totale 64Kbyte. Sono inoltre presenti due PROM per la gestione degli indirizzi.
La scheda madre non è l’unica scheda presente nel sistema, vi è infatti una ulteriore scheda dedicata al controllo dei drive:
Questa è gestita da uno Z80 le cui istruzioni sono contenute in 2 EPROM 2716. Il compito del processore Z80, con l’aiuto del floppy disk controller FD1793, è quello di caricare i dati presenti su disco leggendoli dal floppy e trasferirli nella RAM della scheda madre. Questa tecnica di utilizzare due processori Z80 diversi, uno per il computer e uno per i drive e’ stata utilizzata anche nei computer Saga Fox e Intertec Superbrain.
Vi è poi la scheda analogica per la gestione del CRT, e alcuni componenti che costituiscono l’alimentatore.
Qui sotto una foto del computer da acceso, che attende il caricamento del CP/M da floppy mostrando a video la scritta “ECO 1.1” e un cursore lampeggiante.
Nonostante fosse una macchina ben costruita purtroppo sembra ne siano stati prodotti davvero pochi, il numero di serie dell’esemplare sopravissuto fino ad oggi è solo 23.
Se qualcuno di voi fosse in possesso di questa macchina, l’avesse usata all’epoca, o avesse qualsiasi informazione su di essa per favore mi contatti.
Alessandro Liberalato – Apulia Retrocomputing
Usato nel 84/85 presso un’azienda di Firenze nel settore finanziario. Se non ricordo mal eil software era sviluppato dalla Dedo Sistemi.