Un’altra piccola azienda italiana che produsse elaboratori elettronici fu la SAICO di Milano, fondata nel 1976. SAICO è l’acronimo di “Società Azionaria Italiana COmputers”, che produsse sostanzialmente due computer: il Pocket 9000, computer con CPU TMS9900 destinato ad applicazioni industriali, e il Grappolo M-80, oggetto di questo articolo.
Il Grappolo M-80 è un computer prodotto a partire dal 1983 nelle catene di assemblaggio della Saico a Catania/Napoli. E’ anche lui un elaboratore basato su Z80 e utilizza il sistema operativo CP/M.
La cosa curiosa è che il computer non ha uscita video o connettore per la tastiera: per interagire con l’utente ha bisogno di un terminale seriale. Saico vendeva il Grappolo M-80 corredato di un terminale Hazeltine Esprit II marchiato “Grappolo”, ma un qualsiasi terminale seriale è sufficiente per usare il computer.
Il computer, essendo dotato di porte seriali per il collegamento di terminali, poteva essere utilizzato da utenti diversi, fino un massimo di 8, mediante il sistema operativo MP/M (CP/M multiutente).
Vediamo ora come si presenta l’unità multipersonal Grappolo M-80 dopo aver rimosso la scocca in metallo superiore.
Come potente vedere non è presente molto oltre all’alimentatore e ai due drive da 5”25. Non vi è una vera e propria scheda madre, ma un bus proprietario che mette in collegamento la scheda CPU+Seriale con la scheda controller floppy.
La scheda CPU, una volta rimossa, si presenta così:
La scheda CPU è molto compatta. Monta il processore Z80 a 4MHz e 64KB di RAM con un chip aggiuntivo per la parità (9 chip in tutto, nella foto sono i 9 chip DIL16 ceramici). E’ inoltre presente uno Z80CTC (timer) e uno Z80SIO, il cui compito è appunto gestire le porte seriali per il collegamento con il terminale.
Noterete che non sono presenti EPROM, il firmware infatti è contenuto tutto in delle PROM, in particolare in 3 PROM modello 74S472 che sono sufficienti solamente per comandare la lettura del disco con CP/M, stampare su terminale il messaggio “M-80 loader vers. 1.0” e gestire l’hardware in generale. Inoltre è presente un PAL16R4, usato per gestire l’indirizzamento. In un Grappolo M-80 possono essere inserite massimo 4 schede CPU.
La scheda controller floppy invece è questa:
Ha le stesse dimensioni della scheda CPU, ma meno componenti a bordo. Il cuore della scheda è il chip FD1793, ovvero il floppy disk controller. Vi è poi del firmware aggiuntivo su due PROM modello 82S129.
La cosa curiosa è la mancanza del chip che andava montato nello zoccolo DIL40 che vedete vuoto. All’inizio pensavo fosse un chip da aggiungere per poter usare la scheda anche come hard disk controller ma in realtà non è così. Dopo varie ricerche (guardando dove arrivavano le piste di VCC e GND) ho scoperto che il chip mancante molto probabilmente è uno Z80DMA, essenziale per caricare il CP/M da floppy nella RAM. Qualcuno deve aver rimosso il chip originale per qualche motivo.
Purtroppo la macchina è stata recuperata senza il software originale, colgo quindi l’occasione per chiedere a chi fosse in possesso di un Grappolo Saico di contattarmi. Grazie in anticipo.
Non appena ricevuto il computer sono state verificate le tensioni dell’alimentatore con un carico collegato e sono risultate perfette e stabili. Sono state poi dumpate tutte le PROM e il PAL16R4.
Una volta acceso il computer compare sul terminale il messaggio “M-80 loader vers. 1.0” e attende che venga inserito il dischetto con il CP/M.
Di questo computer non si trovano molte informazioni in rete, ma guardando al numero di serie di tre esemplari sopravvissuti il più alto è 468, gli altri sono 126 (esemplare di questo articolo) e 102.
Alessandro Liberalato – Apulia Retrocomputing