9.8.2024
Fu donato guasto, lo avevo messo da parte perché avevo bisogno di una buona quantità di sn74hc245 sop-20 ma poi, preso da mille milioni di cose, non l’ho più vista. Comunque, ho sostituito ben 5 chip sn74hc245 perché guasti. Li ho potuti testare grazie ad accessori che ho acquistato successivamente, gli altri sono da studiare. Comunque non si avvia neanche con la rom diagnostica, si potrebbe collegare la scheda ad un PC e grazie alla Rom leggere la diagnosi di guasti. Cosa che non ho mai fatto, sarebbe bellissimo da fare tutti assieme, ma so già che lo farò da solo come al solito.
L’ipotesi è nefasta perché quei chip non si sono mai sostituiti nelle riparazioni fatte 30 anni fa, presumo che ci siano altri chip morti.😭
18.8.2024
Dal libro Sulla Cresta del… Baratro che ho finito di leggere giusto ieri, si spiega il perché della grandissima penuria di ricambi che avevamo quando ero tecnico in Commodore, situazione gravissima di cui all’epoca non ero al corrente. Ebbene, in fabbrica furono prodotti a malapena i pezzi per la produzione e se volevamo dei ricambi dovevamo cannibalizzare i computer rotti! Da qui la caccia ai lotti sfasciati dai corrieri, che venivano venduti a peso. Giù, alla VI.GA. (ditta di vendita ed assistenza di materiale informatico a Bari – ndr) avevamo una montagna di rottami: bastava scavare per trovare la scheda giusta, mentre per gli Amiga 600 l’unica soluzione erano i computer guasti dei clienti che, a fronte di un preventivo di riparazione folle, preferivano lasciare in assistenza il computer e comprare il nuovo. Ciò era in particolare valido per gli Amiga 600, disponibili in abbondanza. Era invece impossibile per gli Amiga 1200 che erano rari. Personalmente ho sempre insistito con Gabriele (il titolare, ndr) per sapere quale fosse la disponibilità dei ricambi in magazzino, ma nessuno ne sapeva niente e la chiave di accesso al magazzino era nascosta. Questo Amiga era forse destinato ad essere cannibalizzato ma il fallimento dell’attività è arrivato prima. E’ rimasto su uno scaffale fino alla liquidazione totale dell’azienda, lo ricordo benissimo, come la stragrande maggioranza delle riparazioni che ho fatto, testimoniate dai corrispondenti sigilli apposti. Se dovessi romperli vi saprei descrivere con assoluta certezza la riparazione che ho eseguito. Di quel periodo ho molti ricordi, ma avrei voluto sapere in anticipo tutto quello che sarebbe successo, ciò che accadeva alla sede americana aveva un pesante riflesso sulle filiali in Europa.
19.8.2024
Individuati altri tre chip 74ls245 malfunzionanti (che servono all’interfaccia PCMCIA ed il cui guasto fa presumere che qualcosa di grave sia accaduto nei pressi dell’interfaccia, che ha compromesso la funzionalità del computer). Infine c’è un’ulteriore componente logica guasta che non riesco ancora ad identificare.
La tastiera non funzionava. Era rotto l’oscillatore ceramico da 3Mhz del MOS 6571. Il controller tastiera pare funzioni bene.
Il composito non c’è proprio. Allora o non funziona per colpa del segnale troppo basso o perché è bruciato il CXA1145. La colpa è del CXA ma non è guasto. Il segnale del verde c’è ma non viene elaborato. Toccando il partitore resistivo del rosso e del blu c’è un cambiamento della tonalità ma nel caso del verde non si muove una foglia. Devo studiare il circuito del CXA e vediamo che succede, forse si tratta di una pista interrotta che mi sballa tutto il sistema.
20.8.2024
Non era Denise, ma nel frattempo ho notato un baffetto di stagno che mi ha fatto perdere altro tempo. Vedevo il cortocircuito dall’oscilloscopio quando mi si è accesa la lampadina. L’ho beccato, però il difetto del colore rimane sempre come prima. Mi sa che è qualcosa a monte, ma cosa?
21.8.2024
Beccato!!!!!!! Si trattava di un chip 74ls02, la sigla era quasi illeggibile ed il tester logico non riusciva ad identificarlo segnalando solo “error”. Dallo schema elettrico si evince che il 74ls02 guasto causa lo schermo rosso come sintomo dell’errore di indirizzamento della ROM.
Il composito non funziona ancora, ma devo rifare una piazzola. Ho dovuto togliere i condensatori per vedere le piste e quelli, corrosi come sono…🤷😒
Ho dissaldato e testato le bobine della linea di ritardo, sezione video, CXA1145, e ci sono degli avvolgimenti interrotti con molta corrosione al di sotto degli stessi. Al 90% il problema è lì. Sono riuscito a recuperare le bobine da entrambi i rottami che possiedo e nessuno dei due è buono. Questo Amiga 600 per ora rimane così com’è, senza segnale video composito, il che non costituisce un problema per il suo utilizzo. In mancanza di pezzi di ricambio, l’unica soluzione sarebbe la sostituzione del chip CXA1145 con la sua versione che non usa le bobine, ma quest’ultimo non ha la stessa piedinatura, quindi richiede un adattatore da fare in casa nel prossimo futuro.
23.08.2024
Il floppy drive è ovviamente guasto, non sia avvia nemmeno, è stato cannibalizzato come il computer. Speriamo che sia tutto qui. Bisogna trasformare un drive per PC in uno per Amiga.
24.08.2024
Faccio una piccola rivoluzione in magazzino per trovare tutti i drive da 3.5″. Tra questi ne ho già alcuni modificati per Amiga 500 e 600. Tra questi sceglierò i più idonei per il 600. La mia raccolta inizia da quando, uscito dalla VI.GA. (vedi sopra), mi resi conto che era possibile modificarli per utilizzarli con i computer Commodore (quando quei floppy drive avevano un prezzo di listino di 200.000 Lire, erano dunque talmente costosi che quando si rompevano i clienti preferivano dar via l’Amiga piuttosto che ripararla).
25.08.2024
Voilà, sostituzione effettuata!