“La madre di tutte Demo” è il nome attribuito ad una dimostrazione che Douglas Engelbart tenne durante la Fall Joint Computer Conference tenutasi il 9 dicembre 1968 a San Francisco.
Durante la dimostrazione, come mostra il video qui sotto, per la prima volta è visibile in una ripresa televisiva un “indicatore di posizione X-Y per sistemi dotati di schermo” già allora denominato, per la sua forma simile a quella di un topolino, mouse. Nella medesima circostanza vennero presentati per la prima volta al mondo anche la gestione a finestre dello schermo, i collegamenti ipertestuali e tanto altro.
Da giovane Engelbart aveva letto con grande interesse gli scritti di Vannevar Bush, una sorta di chiamata alle armi per trovare nuove forme di condivisione della conoscenza umana, un interesse che si concretizzò nello studio della cosiddetta “realtà aumentata”, che ipotizzava una versione aumentata della realtà e dell’intelletto umano tramite l’utilizzo di interfacce tecnologiche decenni prima che i personal computer, gli smartphone ed i google glass facessero la propria apparizione.
Nel 1961 Engelbart, già direttore dello Stanford Research Institute, tracciava su un taccuno il primo schizzo del suo “puntatore”.
Nel 1964 William Bill English, ricercatore capo allo stesso Stanford Research Institute, costruiva il primo prototipo funzionante di mouse nell’ambito del progetto “Augmentation Research Center”.
La richiesta di brevetto del mouse fu depositata il 21 giugno 1967. Il brevetto fu registrato il 17 novembre 1970.
Di seguito il brevetto venne ceduto alla Xerox.
Durante una visita allo Xerox Palo Alto Research Center da parte di alcuni dirigenti della Apple, Steve Jobs intuì le maggiori potenzialità della periferica. Ne seguì l’implementazione nel progetto del computer Lisa (1983) e, successivamente, del Macintosh (1984).
«Sarebbe magnifico se potessi inspirare gli altri, aiutandoli a realizzare i propri sogni» dichiarò una volta Engelbart.