Tra i vari PC di produzione italiana ce n’è uno di fondamentale importanza per la storia dell’informatica in Italia, un retrocomputer basato su Z80 molto apprezzato e ricercato dai collezionisti: il General Processor Modello T.
La General Processor è una ditta di Firenze fondata nel 1977 da Franco Pirri, Gianni Becattini e Stefano Giusti.
La ditta produsse inizialmente dei computer dedicati agli hobbisti, i PC in questione furono: il Child 8, basato su chipset Fairchild F8, e il suo successore Child Z, basato sul noto processore Z80.
Dall’idea di Becattini nacque anche un altro computer basato su Z80, il G5, progettato nel 1982. Un computer che veniva fornito in kit da montare, andavano quindi saldati i vari componenti, ed era poi possibile utilizzarlo caricando i programmi da cassetta. La scheda conteneva delle EPROM con l’interprete GBASIC e dei moduli RAM che si installavano verticalmente sulla scheda madre. Era necessario collegarci un monitor e una tastiera per farlo funzionare.
Nel 1979 l’azienda fece un grande passo entrando nel mercato professionale con il “Modello T”, un computer rivolto al’utenza business con l’elettronica contenuta in un elegante case in legno.
Il computer infatti è un all-in-one, ovvero il monitor, la tastiera, la scheda madre e l’alimentatore sono contenuti in un unico case. L’unità floppy da 8 pollici per caricare il sistema operativo era esterna, tuttavia alcuni Model T (tra gli ultimi prodotti) integravano nel case in legno uno o due drive da 5”25.
E’ una macchina CP/M basata sulla famosa CPU Zilog Z80, montato su quella che è la scheda madre del computer, che però monta sostanzialmente solo il processore Z80, dei regolatori di tensione e qualche TTL di supporto.
Sia le EPROM con il firmware per il boot che i chip di RAM, che dotano il computer di 48KB di RAM totali, sono ospitati su moduli dedicati che si installano sulla scheda principale.
I chip di RAM sono dei chip 4116, mentre le EPROM del firmware sono delle 2708, EPROM da 1KB con tripla alimentazione e molto delicate, il che rende difficile leggerle ma soprattutto programmarle. Il computer ne ha 4 di 2708 di cui una è il generatore di caratteri, quindi in totale la ROM è di 4KB.
Vi è poi sicuramente una scheda FDC controller per la gestione del dual drive floppy per dischi da 8 pollici e una scheda per la generazione dei sincronismi video, per il monitor monocromatico a fosfori verdi, in grado di visualizzare testo a 64 x 16.
Non si sa esattamente quanti ne siano stati prodotti, analizzando i numeri di serie sicuramente 470 esemplari. In particolare nel 1980 la General Processor riuscì a produrne un pezzo al giorno.
Alessandro Liberalato