Tra i vari computer anni ottanta di produzione italiana vi è una ditta non molto conosciuta che però produsse vari modelli di computer, CP/M compatibili principalmente. La ditta in questione è la DMD di Torino. La DMD Computers nacque nel 1975, ed al giorno d’oggi è ancora esistente, con sede a Villarbasse (TO).
Il primo computer da loro prodotto fu l’MD800, una macchina per uso professionale basata sul processore Intel 8080 e lettore di floppy a 8 pollici.
Successivamente, nel 1981, DMD realizzò il DMD-1000, che è forse il più diffuso tra i vari modelli di PC da loro prodotti. Venne poi realizzato il DMD-3000 (1983) che era pensato per essere il computer “master” in una rete di altri computer DMD, collegati mediante lo standard RS-422 al DMD3000.
Sia il 1000 che il 3000 montavano il famoso processore Z80, ed erano dei CP/M compatibili.
Un computer abbastanza curioso prodotto dalla società DMD è sicuramente il 900, meno conosciuto con il nome di SBC900.
Il computer in questione è contenuto in un case in plastica robusta con backplate in metallo. Il case utilizzato è di una forma piuttosto standard, infatti è molto simile ad alcuni terminali dell’epoca, sicuramente è identico al terminale del CTL-980 di Lorenzon Elettronica. La tastiera invece, che monta ben 109 tasti, è separata dal case principale, che contiene un monitor a fosfori verdi da 12 pollici, la scheda principale e anche l’alimentatore (Il PSU è lineare, costituito da: trasformatore, raddrizzatori, condensatori, regolatori….). Anche il lettore floppy da 5”25 è posto esternamente all’unità centrale.
La scheda madre è costituita da un’unica piastra (che ricorda molto un scheda arcade pre-jamma) sulla quale sono presenti tutti i componenti logici che fanno funzionare il computer. La parte analogica di gestione del tubo catodico è presente su una scheda separata.
A bordo di questa scheda troviamo il processore Z80 e i classici 64KB di RAM, come molte altre macchine CP/M dell’epoca. Vi è poi un FD1793 floppy disk controller associato ad uno Z80DMA; questo per agevolare il caricamento del CP/M da floppy nella RAM. Il firmware su ROM del computer è di 18KB compresa la ROM dei caratteri; 20KB se si considera anche il firmware per la gestione della tastiera, che è controllata da un microcontrollore COP402N.
Il circuito video, che permette una visualizzazione di testo a 80 colonne, è realizzato interamente da integrati TTL, e alcune SRAM 2114 utilizzate come RAM video.
Sul retro del computer, oltre al connettore per l’unità floppy, è presente anche una porta stampante e un’interfaccia seriale, gestita da uno Z80SIO.
Purtroppo sembra sia sopravvissuto solo un esemplare di DMD 900, un solo DMD 3000 e 3 DMD1000.
Probabilmente vennero prodotti in piccole quantità, il numero di serie del DMD 3000 sopravvissuto è solo 64, uno dei DMD-1000 ha numero di serie 18, mentre il DMD-900 di questo articolo ha numero di serie 192.
Il DMD 900 della foto è stato riparato, aveva lo Z80CTC (timer) non funzionante, e la ROM dei caratteri danneggiata, ma grazie ai dump delle EPROM del DMD-3000 /DMD-1000 è stato possibile scrivere una nuova EPROM 2764 da usare nel DMD-900.
Rimane il problema del software, purtroppo è sopravvissuto solo il software del DMD-1000, che comunque dovrebbe funzionare sul 3000, anche se probabilmente non sul DMD 900, che ha 64KB di RAM anziché 128KB del 1000/3000.
All’accensione il computer DMD 900 scriverà a video “Attesa caricamento” al centro dello schermo, aspettando appunto l’inserimento del dischetto CP/M nell’unità floppy.
Alessandro Liberalato